giovedì 31 dicembre 2009

"Papà, abbiamo fame": disoccupato disperato tenta il suicidio

Gela: l'uomo ha tre bambine piccole, e da tempo non riceve lo stipendio di 700 euro mensili, in nero, per l’attività di guardiano in un cantiere edile, 24 ore su 24Caltanissetta, 30 dicembre 2009 - Disoccupato, con tre figlie a carico, vive in un alloggio popolare occupato abusivamente in un quartiere alla periferia di Gela, ad Albani Roccella.Rosario M., preso dalla disperazione stamane ha tentato il suicidio. Da tempo non riceve lo stipendio di 700 euro mensili, in nero, per l’attività di guardiano in un cantiere edile, 24 ore su 24, e da un mese non ha piu’ nemmeno il lavoro. Quando alla ditta ha chiesto i soldi arretrati e un aumento dello stipendio, il padrone lo ha licenziato.Si è recato nel ponte del fiume Gela e ha tentato di buttarsi giù. Ma i carabinieri, avvertiti da alcuni passanti, lo hanno convinto a non compiere l’insano gesto.L’uomo in preda alla disperazione non è in grado di garantire alle sue tre figlie, Miriam di 5 anni, Sofia di 2 ed Elisa, di un anno, il minimo indispensabile. Le bambine chiedono da mangiare, ma il padre non è più in grado di sfamarle e accontentarle. Ora nella loro modesta abitazione, grazie ai servizi sociali del Comune, sono arrivati tutti i generi alimentari indispensabili.Rosario chiede un lavoro stabile e rimpiange la sua esperienza a Novara, dove per anni ha fatto il magazziniere, precario, per una grande impresa di abbigliamento. Gli chiesero di indagare sui continui furti che avvenivano in azienda, e quando scopri’ gli autori, tutti interni alla ditta, lo licenziarono. Tornato a Gela, nel 2007, e’ iniziato il calvario per lui e per la sua famiglia. Accanto a lui la moglie, Veronica di 24 anni.
Fonti:http://quotidianonet.ilsole24ore.com/cronaca/2009/12/30/275971-papa_abbiamo_fame_disoccupato_disperato_tenta_suicidio.shtml