sabato 20 febbraio 2010

L'On. Sanza, il partito "casinista" e le caste politiche

Prima di tutto è utile sapere che il settantenne on. Angelo Maria Sanza, lucano di Potenza, ricopre l’incarico di commissario regionale pugliese dell’UDC, da me ribattezzato partito casinista in omaggio al suo leader maximo, Pierfurbo Casini. Questa carica è l’ultima (per ora) in ordine di tempo tra quelle ricoperte da Angelo Sanza che è stato parlamentare per 36 anni consecutivi, dal 1972 al 2008, e sottosegretario in ben nove governi della repubblica, compreso quello presieduto da don Ciriaco De Mita, di cui era un fedelissimo. Caduta la D.C. entra nel Partito Popolare, dal quale esce per seguire Buttiglione nel CDU che presto abbandona in favore di Cossiga e Mastella da cui si congeda per approdare prima in Forza Italia e poi nel partito casinista. Tale mini biografia aiuta a capire che il Nostro è un politico di lungo corso, tutt’altro che sprovveduto e abilissimo nelle cosiddette manovre di corridoio, come si addice ai democristiani d’una volta, al cui confronto quelli di oggi sono soltanto caricature mal riuscite. Ieri l’on. Sanza ha rilasciato una lunga dichiarazione per magnificare la strategia nazionale dell’UDC ed esprimere a proposito della Puglia valutazioni di questo tipo: “ sugli sperperi e le clientele vorremmo dire cristianamente che chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Amen, on. Sanza! Tanto chi la prenderà “cristianamente” in quel posto saranno come sempre gli incolpevoli cittadini comuni che pagheranno con aumenti di tasse e balzelli il costo degli sprechi e delle clientele di cui lei parla. Il leader regionale del partito casinista incalza con quest’altro concetto: ”Il quotidiano stillicidio in Puglia dello scontro tra magistratura e politica, tra affari e moralità, siamo convinti che non interessa la pubblica opinione pugliese”. Incredibile ma vero! La questione morale, illustre onorevole, è il primo problema da risolvere ed i comuni cittadini devono sapere che il costo della corruzione, del malaffare, del furto, dello spreco di pubblico denaro, ricade sulla collettività, cui sono in tal modo sottratte incalcolabili risorse finanziare che servirebbero per dare lavoro ai giovani, per evitare il licenziamento in massa di migliaia di padri di famiglia, per migliorare la qualità della vita soprattutto alle fasce più deboli e disagiate, per rendere efficienti gli ospedali, i servizi pubblici e quant’altro. Altro che disinteresse dei pugliesi che al contrario vogliono pure sapere, subito e con chiarezza, se Casini condivide o meno il pensiero del suo commissario regionale, le cui affermazioni, ne sono certo, sono respinte anche da tantissime brave persone che votano UDC. Nè tantomeno sono gradite a quella parte di elettorato che, in altri tempi, fece della lotta senza quartiere al corrotto sistema delle tangenti e dei loschi affari, l’onorata ed insanguinata bandiera della propria appartenenza ed identità politica. Per giunta, l’on. Sanza chiude la sua dichiarazione con queste parole: “Per quello che contiamo noi ci metteremo la nostra volontà e la nostra faccia per segnalarci all’attenzione di quanti sono fuori dalle caste politiche e dal populismo astratto”. A parte ogni altra considerazione, mi chiedo come possa il partito casinista proporsi a chi è fuori dalle caste politiche, atteso che il suo leader regionale (e non solo lui) è parte integrante delle stesse sin dal secolo scorso! E’ davvero il colmo della faccia tosta e della mancanza di un minimo di pudore! Salvo che le dichiarazioni non siano state rese in quei termini a bella posta. Ne parliamo tra qualche giorno.
Mario De Cristofaro