lunedì 23 febbraio 2009

Basta Politicanti!

Da un po’ di mesi a questa parte abbiamo seguito il Sindaco attraverso i vari mezzi d’informazione locali per vicende, a parabitani e non, felicemente e tristemente noti. Un pò per i sipari estivi che, ormai di consueto, da inizio agosto a settembre vengono pubblicizzati prima ed elogiati poi (a nostro parere per il buon esito riscontrato), un po’ per le vicende, tanto improvvise quanto drammatiche, che hanno sconvolto la nostra comunità. Vicende che, purtroppo, non mancano di presentarsi nella nostra cittadina.
Ciò che ci spinge a scrivere questa lettera ha solo ad un’indifferente o poco attenta lettura niente a che fare con quanto esposto fino ad ora.
Tempo fa, in un’altra apparizione giornalistica, lo stesso Sindaco dichiarò che la nostra cittadina vuole aprirsi ad un nuovo orizzonte e rivalutare quello che ha sempre contraddistinto il nostro commercio: turismo e artigianato rispettivamente.
Con nessi e connessi, però. Accoglienza, presentabilità (anche estetica) e, perché no, permanenza seppur temporanea di tutti coloro che per turismo, interesse o necessità lavorativa vorrebbero (o meglio, dovrebbero) venire a soggiornare nella tanto bella, ai Suoi soli occhi, Parabita.
Partiamo dal presupposto che non è un peccato unire il dovere dell’utilità al piacere della bellezza e dalla convinzione che il diritto di mobilità, accessibilità ed utilizzo di spazi e attrezzature della “cosa pubblica” debba esser garantito a tutti, abili e diversamente abili. Anche a Parabita.
Come pretendiamo, altrimenti, di sviluppare la realtà sociale ed economica del paese se non garantiamo i servizi di prima necessità?
Marciapiedi, spazi pedonali, strade, eliminazione delle barriere architettoniche, l’urbanistica in generale, insomma. È tutto questo che viene subito captato dai cinque sensi umani, che siano o no parabitani.
Al momento siamo riconosciuti per le serate che fanno di Parabita un paese di arte, scienza e cultura. Ottimo. Noi la riconosciamo all’ingresso del paese, per le strade dissestate. Siamo riconosciuti per gli spettacoli della festa patronale. Benissimo. Noi la riconosciamo per il centro storico dimenticato. Considerando il ritardo, poi, con cui la politica nazionale è intervenuta proprio sulle barriere architettoniche (così come in ogni altro aspetto che riguarda la pubblica amministrazione), non ci stupisce la mancata o sbagliata attuazione da parte della maggior parte delle realtà politiche minori, compreso il comune di Parabita.
A scuola insegnano che “la politica è l’arte di governare le società”. Secondo altri la politica è la più elevata delle scienze sociali. Ma, se non viene attuata nel migliore dei modi, ridiventa un’arte, quella che secondo Dumur è “l’arte di servirsi degli uomini facendo loro intendere di servirli”. È quanto accade dal secondo dopoguerra ad oggi in tutta Italia, tolte le sicure pochissime eccezioni che non fanno altro che confermare la regola.
Unire il dovere al piacere e far diventare, magari, quest’ultimo un piccolo dovere da tramutare in un piacere ancor più grande: il dovere di garantire i servizi accostandoli magari al piacere di un' edilizia diversa e particolare, sinonimo comunque delle nostre tradizioni; unire questo dovere e trasformarlo nel piacere più grande del pieno godimento di spettacoli, feste e sagre che rasserenano e accompagnano tutto l’anno parabitano e alla cui comunità non può che giovare (anche in termini economici). Far diventare tutto parte di un tutto più grande! Non crediamo sia poi così difficile giungere a questo risultato dopo nove anni di investitura.
Perchè sono nove gli anni trascorsi da quando il Sindaco è stato eletto come nostro rappresentante!
Perché il Sindaco ci rappresenta!
Infatti, se dire che “un imperatore rappresenta il suo impero” può sollevare qualche dubbio e accesa polemica per via della mancanza di legittimazione del potere politico, altrettanto non potrà accadere affermando che il “primo cittadino rappresenta il suo ente comunale” in quanto in ultima istanza, appellandosi alla legge come fonte di verità, è l’articolo 50 del D.Lgs. 267/2000 ad aiutarci in questo tanto azzardato paragone, che tra l’altro definisce i principi fondamentali sul quale gli statuti comunali devono attenersi.
Rappresentare vuol dire “agire per conto di”. E questo gli è stato concesso attraverso il mezzo tecnico che i cittadini hanno per scegliere il loro rappresentante: il voto.
L’azione che invece il rappresentante è tenuto a compiere è “l’agire per l’interesse generale” . E a Parabita l’interesse di chi è?
Al rispetto e collaborazione reciproca che contraddistingue i nostri commercianti, per esempio, la mano pubblica dovrebbe intervenire in loro favore, al contrario di quanto la Nostra amministrazione ha fatto con la scelta di tassare i parcheggi nel centro.
Ma poi ci sono altri problemi: la bonifica dell’amianto, il disagio che le piogge creano, l'edilizia scolastica, il palazzetto sportivo, il parco archeologico delle Veneri. Già, le Veneri! Grandissimi personaggi del mondo dello spettacolo vengono in nome dell’arte e della cultura a Parabita e la serata è proprio indirizzata a pubblicizzare le nostre amate statuine. Ma cosa pubblicizziamo? Un parco archeologico inesistente, che da anni aspetta di essere valorizzato.
Movimento politico giovane e giovanile: questo siamo!
Movimento perché abbiamo il forte desiderio di cambiare, migliorare insieme a voi tutti. E questo è possibile proprio perché siamo giovani.
Su questi e su altri punti svolgeremo un’azione propositiva ed informativa, sperando di non essere a Voi indifferenti, perché riteniamo che nel Duemila la politica vada condotta insieme da generazioni successive; così come da sempre genitori e figli si aiutano per il bene della famiglia, così la politica in questo periodo necessita della presenza, dei consigli e della conoscenza in più (sulle questioni più disparate, come ad esempio la tecnologia) che i figli hanno rispetto ai padri di quella che è, però, la stessa comunità.
Sottoliniamo la parola comunità perché questo dobbiamo essere ed è quello che da noi manca e da cui bisogna ripartire: il senso di appartenenza di ognuno di noi ad un’unica entità collettiva.
Con un unico scopo: migliorare le condizioni di tutti, differenziando, oltre all’immondizia (che anche riteniamo un passo fondamentale ed importantissimo), il paese tutto e la nostra realtà da quelle circostanti! Noi ci siamo e ci faremo conoscere con le azioni, non con le parole…
Di politicanti parolai, corrotti ed attaccati alle poltrone, in giro ce ne sono fin troppi!
Forza Nuova Parabita
Cuib - "Carlo Falvella"